LAVORO

Caro scuola: tutte le misure a vantaggio delle famiglie per combattere l'aumento dei costi

Anno scolastico 2024/2025: aumentano i costi per le famiglie

Settembre rappresenta il mese della ripartenza, della ripresa delle attività lavorative dopo le ferie estive, del rientro in città dopo le vacanze e, certamente, l’inizio dell’anno scolastico per migliaia di studenti italiani. Infatti, a settembre, nelle famiglie con figli,  nell’elenco delle cose a cui pensare e da organizzare, al primo posto c’è quasi sicuramente la scuola, che proprio in questi giorni sta ripartendo.
Con la ripresa dell’attività didattica torna sotto i riflettori un’altra tematica strettamente connessa alla prima, quella del cosiddetto “caro scuola” con cui vengono indicate tutta una serie di spese cui bisogna far fronte per riportare tra i banchi bambini e ragazzini, argomento che quest’anno più del solito ha creato un vero e proprio dibattito.

I dati del caro scuola 2024

Si prospetta un autunno in salita per le famiglie italiane, con il nuovo anno scolastico che si apre con crescenti difficoltà economiche per le famiglie, costrette a far fronte a rincari significativi. I costi da affrontare per l’anno scolastico 2024/2025 saranno notevoli: il monitoraggio dell’Unione Nazionale Consumatori ha rilevato un rincaro medio del +6,6% rispetto al 2023. Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 647,00 euro per ciascun alunno. A questa si aggiungono i costi dei libri di testo: per ogni studente in media si spenderanno 591,44 euro per i testi obbligatori e dizionari; con una variazione del +18% rispetto al 2023. Di fronte a queste spese molte famiglie saranno costrette a ricorrere a strategie per risparmiare, rinunciando anche, in molti casi, all’acquisto di materiali nuovi ogni anno.  

Nonostante tattiche, scambi e rimedi, le spese risultano comunque proibitive, specialmente per le famiglie che si trovano in maggiore difficoltà. Per sostenerle sono state disposte diverse misure, a livello comunale e regionale, sottoforma di bonus e borse di studio come il Bonus scuola 2024/25, di pertinenza regionale, che offre contributi per l’acquisto di libri scolastici. Le modalità di richiesta variano a seconda del bando regionale. Nel complesso, sebbene queste misure siano utili e necessarie, non riescono ancora a ridurre in modo significativo l’impatto economico sul bilancio familiare.

Le misure di contrasto adottate a livello nazionale

Non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale sono stati disposti bonus e agevolazioni per l’istruzione e la formazione volti ad alleggerire il carico di spesa per le famiglie, come la Carta Cultura Giovani che offre un bonus di 500 euro per i diciottenni nelle famiglie con un ISEE inferiore a 35.000 euro per l’acquisto di prodotti culturali. È possibile, poi, fare richiesta della Carta del Merito, riservata a chi si diploma con il voto di 100 o 100 e lode entro i 19 anni, che prevede un bonus di 500 euro cumulabile con la Carta Cultura Giovani; infine c’è la Carta Giovani Nazionale, disponibile per cittadini italiani ed europei tra i 18 e i 35 anni, che fornisce sconti su attività culturali e altri servizi sempre legati alla formazione.
Uno dei problemi più comuni riscontrati dalle famiglie è la mancata conoscenza delle agevolazioni fruibili, soprattutto a causa della mancanza di un’adeguata promozione, riducendo in tal modo le possibilità di accesso ai benefici. Una maggiore pubblicità e il potenziamento delle iniziative potrebbe aiutare le famiglie a trarne vantaggio e a vivere in modo più sereno la ripresa delle attività scolastiche.

Ebce e i servizi garantiti a sostegno dei dipendenti iscritti

Anche E.B.C.E., nel fornire sostegno ai propri iscritti, promuove iniziative volte ad alleggerire il carico di spesa delle famiglie. Ricordiamo che E.B.C.E. è l’Ente bilaterale nazionale centri elaborazione dati, nato nel 2002 come strumento di gestione condivisa delle opportunità e degli istituti contrattuali derivanti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti di CED, ICT, Professioni Digitali e STP. L’ente è espressione di una strategia bilaterale, fondata sulla condivisione delle competenze delle associazioni datoriali e sindacale che lo costituiscono, volta, tra le altre cose, al miglioramento del benessere dei lavoratori. E.B.C.E., infatti, è promotore delle più virtuose politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, di cui si occupa anche attraverso l’erogazione di servizi calibrati sui fabbisogni personali e familiari dei lavoratori.

Proprio per far fronte al caro scuola e offrire un consistente aiuto, tra i contributi di cui può fare richiesta il dipendente iscritto troviamo anche il Contributo per l’acquisto di libri scolastici riconosciuto ai dipendenti e ai titolari di azienda  per l’acquisto dei libri dei figli che frequentano le scuole medie di I e di II grado.

Non sono, però, solo i libri scolastici a gravare nel quadro economico familiare, ma ci sono altre spese accessorie connesse alla ripresa dell’attività scolastica che possono rappresentare un problema per le famiglie. Pertanto E.B.C.E. si fa carico anche il Contributo per la spesa per il trasporto scolastico riconosciuto ai dipendenti per la spesa di servizi di trasporto pubblico e/o scolastico per figli fiscalmente a carico, iscritti ad un istituto pubblico; e il Contributo per le spese sostenute per la mensa scolastica dei figli.

Dall’analisi sin qui effettuata emerge, dunque, come sia sempre più importante per le famiglie il sostegno da parte delle istituzioni e dei corpi intermedi, come gli enti bilaterali che, attraverso iniziative concrete e capillari, possono offrire supporto. Proprio come da anni fa EBCE in modo lodevole e attivo, sempre dalla parte dei suoi iscritti, mettendo al centro la persona.

A cura di Fondo EASI – Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa

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